Lettera di gennaio 2012 del Presidente Internazionale Kalyan Banerjee

Cari fratelli e sorelle del Rotary,

 

ad Arlington National Cemetery, fuori Washington, D.C., esiste un monumento alla memoria dei Seabees, noti anche come U.S. Naval Construction Force. La scritta dice: “Con mani e cuori capaci, le cose difficili le facciamo subito; per l’impossibile sarà necessario più tempo”.

 

Nel Rotary, abbiamo già i nostri motti. Se non li avessimo, potrei usare queste due frasi. La forza dell’impegno comune, come scrisse una volta Paul Harris, non conosce limiti. Quando noi lavoriamo insieme, l’impossibile diventa possibile.

 

Ho pensato a questo quando, qualche mese fa, ho letto un articolo nel New England Journal of Medicine, una delle più prestigiose riviste mediche degli Stati Uniti. Intitolato “The Polio Endgame,” l’articolo presentava una strategia per un’era post polio, inclusa la gestione dei rischi post-eradicazione.

 

Trent’anni fa, un articolo del genere non si sarebbe potuto pubblicare. Oggi, diventa una prova della dedizione, della perseveranza e degli sforzi coordinati. L’impossibile, davvero, è diventato possibile. Un mondo dopo la polio, che una volta era solo una chimera, sarà presto una realtà.

 

Amici cari, il giorno in cui la polio sarà eradicata è quasi arrivato. Dobbiamo essere pronti a questo evento con un Rotary forte, un Rotary ricco di entusiasmo e fiducia, con una visione immaginativa e con chiare ambizioni. È arrivato il momento di prepararci a dare un’occhiata onesta ai nostri club. I nostri progetti sono significativi, sostenibili e rilevanti? Le nostre riunioni sono produttive e divertenti? I nostri club sono accoglienti per i nuovi soci, i nostri programmi ed eventi sono accessibili alle giovani famiglie? E, una volta che i soci si affiliano ai club, diamo loro il giusto benvenuto, li coinvolgiamo abbastanza? Li rendiamo subito partecipi della famiglia del Rotary?

 

Le cifre ci dicono che, anche se ci sono abbastanza nuovi soci che entrano nel Rotary ogni anno, dappertutto, troppi di loro lasciano il Rotary, continuamente. Quali sono le speranze disattese che li inducano a farlo? Quali aspettative non sono state corrisposte? Possiamo fare di meglio?

 

Adesso è il momento di concentrare le nostre energie sui nostri club e sul modo in cui la gente li vede. È arrivato il momento di mostrare alle nostre comunità che il Rotary di oggi non è quello dei loro preconcetti. Il Rotary è un modo per allacciare rapporti, per fare di più, per diventare migliori – è un modo per usare il nostro idealismo e la nostra visione e trasformarli in realtà.