Messaggio di gennaio del Presidente Internazionale Ian H.S. Riseley
Nel Rotary, la nostra diversità è la nostra forza. Questa idea risale ai primi anni della nostra organizzazione, quando fu proposto, per la prima volta, il sistema di classificazione. L’idea alla base era semplice: un club con soci con background e competenze di vario tipo è in grado di offrire un servizio migliore di quello di un club privo di questa varietà di esperienze.
Negli anni successivi, l’idea della diversità nel Rotary è stata definita in modo più ampio. Abbiamo scoperto che un club che rappresenta davvero la sua comunità è molto più capace di fornire un servizio efficace a quella comunità. La diversità rimane un elemento essenziale del Rotary: non solo per offrire un ottimo servizio oggi, ma per avere una robusta organizzazione in futuro.
Uno degli aspetti più urgenti da affrontare sulla diversità a proposito del nostro effettivo è l’età dei soci. Dando uno sguardo generale al Rotary, è subito evidente che l’età media delle persone presenti non promette un futuro sostenibile alla nostra organizzazione. Il nostro effettivo sta per raggiungere un numero record di affiliati e continuiamo ad affiliare nuovi soci da tempo – ma solo una minoranza di essi è abbastanza giovane da poter prestare servizio nel Rotary per vari decenni. Per garantire al Rotary di avere una leadership forte e capace, dobbiamo coinvolgere i soci più giovani e capaci di oggi.
Inoltre, non possiamo parlare della diversità nel Rotary senza affrontare il problema del genere. È difficile immaginare che solo trent’anni fa le donne non potevano affiliarsi al Rotary. Anche se abbiamo fatto molta strada da allora, gli effetti di quella politica sbagliata si fanno sentire ancora oggi. Troppe persone continuano a pensare al Rotary come un’organizzazione per soli uomini, e quell’idea ha avuto un effetto negativo sia sulla nostra immagine pubblica che sulla crescita del nostro effettivo. Oggi le donne costituiscono poco più del 21 per cento dei soci del Rotary. Sebbene questa percentuale sia certamente un ottimo miglioramento, abbiamo tanta strada da fare per raggiungere quello che dovrebbe essere l’obiettivo di ogni club: un equilibrio tra i due generi che corrisponda a quello del mondo esterno, quindi avere un numero equilibrato di presenze femminili e maschili nel Rotary.
A prescindere da quello che ognuno di noi ha portato al Rotary, restiamo perché troviamo valore nell’appartenenza a quest’organizzazione e crediamo che il nostro service abbia valore per il mondo. Con la costituzione di club che riflettono il mondo in tutta la sua diversità, realizzeremo un valore ancora più duraturo perché Il Rotary fa la differenza.