Lettera di dicembre 2012 del Presidente Internazionale Sakuji Tanaka
Carissimi Rotariani,
il 2012 è quasi finito e siamo arrivati al giro di boa dell’anno rotariano. È arrivato il momento di valutare gli obiettivi che ci eravamo prestabiliti e i progressi ottenuti. Siamo sulla buona strada per realizzare quanto ci siamo prefissati?
Io credo fermamente nell’importanza di stabilire degli obiettivi elevati ma anche realistici. Un obiettivo valido deve essere a portata di mano ma, al tempo stesso, deve richiedere qualche sforzo perché lo si possa raggiungere. La disponibilità ad affrontare nuove sfide ci aiuta a scoprire ciò cui siamo davvero capaci: probabilmente molto più di quanto non pensiamo.
Il 1° luglio affronteremo la sfida più nuova per la nostra organizzazione: la completa implementazione del Piano di Visione Futura, il nuovo modello di sovvenzioni della nostra Fondazione. Noi Rotariani ci siamo posti un obiettivo semplice e vitale: fare il maggior bene possibile con le risorse a nostra disposizione. A questo scopo, ci daremo da fare per ridurre i costi generali; per migliorare la responsabilità, la trasparenza e il controllo a livello locale; e per concentrare maggiormente la nostra attività di servizio nelle aree in cui sappiamo di poter avere il massimo impatto.
Con il Piano di Visione Futura, adotteremo una struttura di sovvenzioni semplificata che ci incoraggia a impegnarci nelle nostre sei aree d’intervento: pace e prevenzione/risoluzione dei conflitti, prevenzione e cura delle malattie, acqua e strutture igienico-sanitarie, salute materna e infantile, alfabetizzazione ed educazione di base, e sviluppo economico e comunitario. Si tratta di aree nelle quali i Rotariani di tutto il mondo sono già impegnati da molti anni, nelle quali abbiamo maturato una considerevole esperienza e ottenuto risultati che comprovano la sostenibilità dei progetti svolti.
La sostenibilità sarà uno dei criteri fondamentali della Visione Futura man mano che ci orienteremo verso progetti a lungo termine e di forte impatto. In poche parole, un progetto è sostenibile quando continua a beneficiare il mondo anche una volta terminati i fondi della sovvenzione Rotary. L’esempio per eccellenza di un progetto sostenibile è, come sappiamo bene, l’eradicazione della polio. Con la scomparsa della poliomielite, il bene che abbiamo fatto durerà nel tempo, anche secoli dopo la somministrazione dell’ultimo vaccino. E l’insegnamento che abbiamo ricavato dal programma PolioPlus è universale. Perché un progetto sia veramente sostenibile è necessario un attento lavoro di pianificazione e cooperazione, accompagnato da una prospettiva a lungo termine e dalla volontà di considerare i membri della comunità non come beneficiari passivi ma come nostri collaboratori nel servire.
Adottare la Visione Futura significa accettare una visione più ambiziosa del Rotary, che ci spinge ad affrontare questioni importanti con soluzioni ponderate e durature. Si tratta di un nuovo modo di intendere il servire, con un approccio che a mio parere renderà la nostra Fondazione sempre più in grado di “fare del bene nel mondo”.